26 Giu Piccioni in condominio: come liberarsene
Il tema dei piccioni in condominio è tutt’altro che raro, se pensiamo che si tratta dei volatili che più amano sostare e nidificare su terrazzi, balconi, cornicioni, tetti e sottotetti dei nostri palazzi cittadini.
Chi ne fa le spese sono soprattutto i residenti dei piani alti, più esposti al problema e più a rischio dal punto di vista igienico – sanitario. Sì, perché l’argomento è importante anche da questo punto di vista e non solo quindi per una semplice questione di sporcizia e disagio.
Quando infatti, la questione diviene complessa e maggiormente problematica, si può persino giungere all’emanazione di un’ordinanza comunale: il guano è un pericoloso ricettacolo di germi patogeni trasmissibili anche all’uomo, ne va quindi della salute pubblica.
Senza contare, inoltre, che se il proprio balcone è tappa ambita dai piccioni, non sarà più possibile per il condòmino malcapitato, vivere il proprio spazio esterno, trascorrendovi del tempo o semplicemente occupandosi di attività casalinghe come ad esempio lo stendere i panni da asciugare.
Piccioni sul balcone: discutine in assemblea
Non sbagliamo di certo se il primo suggerimento che possiamo dare è quello di discutere del problema in assemblea. È così infatti che l’attenzione può essere posta a tutti i condòmini in modo da trovare la giusta soluzione all’annoso problema.
Le soluzioni per i piccioni in condominio
È proprio in assemblea che si scelgono gli strumenti adatti a far andare via i piccioni infestanti dal condominio. Tra i più utilizzati ci sono i dissuasori. Ne esistono di diverse tipologie.
- Dissuasori elettrici: si tratta di fili elettrici che inducono una piccola scossa che per il piccione in realtà è dannosa e lo spingono a spostarsi. Non danneggiano l’aspetto estetico del condominio ma i prezzi sono abbastanza alti.
- Dissuasori a ultrasuoni: producono un suono e una luce che danno fastidio agli uccelli. Possono rivelarsi efficaci ma sono costosi.
- Dissuasori meccanici: sono spunzoni in metallo che evitano l’appoggio dei piccioni. Puoi utilizzarle anche sui balconi, hanno un prezzo contenuto e non sono rischiosi per altri animali.
Cosa fare quando i piccioni sono nutriti da alcuni condòmini
Non finisce qui. Purtroppo esistono casi di condòmini che invece di scongiurare la presenza di questi uccelli, la promuovono fornendo loro del cibo!
Piccioni nutriti in aree private
Se il condòmino dà da mangiare ai volatili sulle proprie aree private, ad esempio sul proprio balcone, l’amministratore ha solo il potere di inviare una diffida a non proseguire con tale attività. Non può fare altro, dato che il suo mandato riguarda solo i beni e servizi comuni. Il discorso cambia nel caso in cui ci sia un danno alle parti condominiali!
Piccioni nutriti in aree condominiali
Sappiamo bene che uno dei compiti dell’amministratore di condominio è quello di provvedere alla conservazione dei bene e dei servizi comuni. Questo significa che deve intervenire sulla pulizia delle parti che sono state sporcate dai volatili e che possono inficiare la conservazione dell’edificio e, come scritto in precedenza, la salubrità dell’intero ambiente. Tale pulizia riguarda tutto l’edificio e quindi tutti i condòmini dovranno partecipare alle spese derivanti dall’intervento.
Se previsto dal regolamento, l’amministratore può disporre l’applicazione di una sanzione pecuniaria nei confronti dei condomini trasgressori ai sensi dell’art. 70 disp. Att. C.c. e, come già scritto, se richiesto anche da un solo condomino, l’amministratore ha l’obbligo di indire l’assemblea con l’argomento indicato entro trenta giorni dalla richiesta.
Se la situazione diventa grave e pericolosa, sarà l’amministratore a richiedere un intervento urgente, intervenendo nell’immediato senza la previa delibera assembleare, dandone però informazione alla prima riunione utile.
La ripartizione delle spese: come funziona
Anche per quanto riguarda il problema dell’infestazione da piccioni, le spese vanno suddivise tra i condomini in proporzione al valore della proprietà di ognuno, quindi in considerazione dei rispettivi millesimi, salvo diverso accordo tra i condòmini (Art. 1123, c. 1, cod. civ).
Nel caso in cui, durante l’assemblea di condomino non si giunge ad una partecipazione comune, il singolo condomino che soffre maggiormente della presenza di questi volatili, può provvedere a collocare a sue spese i dissuasori sul tetto del palazzo chiedendo in seguito un rimborso al condominio in base ai benefici che derivano dal suo intervento.
Ricordiamo inoltre che, soprattutto nel caso della facciata, occorre che i dissuasori non alterino il decoro architettonico dell’edificio.
“Il Condominio non incorre in responsabilità per i danni derivanti al condomino dalla presenza di piccioni, qualora, come nel caso concreto, posizionati da parte del Condominio specifici offendicula (quali i pali para piccioni), non può fondatamente rilevarsi alcuna condotta colposa idonea a dar luogo ad una ipotesi risarcitoria ex art. 2043 c.c., in quanto il medesimo, oltre che posizionare appositi dissuasori, tecnicamente altro non può fare per impedire molestie provenienti dall’esterno ed al di fuori della propria sfera di controllo” (Trib. Aosta, 14/07/2010).
Allontanamento dei piccioni ad opera dei professionisti. No al fai da te!
L‘allontanamento dei volatili dal condominio deve essere eseguito da professionisti del settore in aderenza alla normativa vigente. No, quindi al fai da te con veleni o altri metodi per eliminare i piccioni!
Per quanto riguarda infine l’argomento dal punto di vista comunale, esistono regolamenti o ordinanze con cui disciplinano le aree e le modalità di alimentazione dei piccioni in città.
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