13 Gen La gestione condominiale ai tempi del COVID-19
Inutile negare la realtà che stiamo vivendo da già un paio d’anni. Diciamocelo chiaramente: la pandemia da Covid- 19 ha stravolto e trasformato i settori della nostra società e, in generale, le nostre vite.
Ecco perché ci sembra giusto e più che opportuno affrontare come e cosa è cambiato in ambito condominiale dall’avvento del virus.
Ciò a cui facciamo riferimento è proprio il decreto-legge che introduce misure urgenti per fronteggiare la pandemia, visto e considerato che lo stato di emergenza dichiarato con deliberazione del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 è ulteriormente prorogato fino al 31 marzo 2022.
Ma vediamo nel dettaglio i cambiamenti che ha subìto la gestione condominiale.
Assemblee condominiali: le regole
Alt! Precisiamolo subito: non è vietato svolgere le assemblee condominiali in presenza, ma si consiglia di svolgerle a distanza o quantomeno in forma “mista”.
Anche dove non è previsto dal regolamento di condominio, attraverso il consenso della maggioranza, è possibile dunque partecipare in modalità online all’assemblea.
Ciò significa che l’amministratore dovrà inoltrare l’avviso di convocazione sulla piattaforma su cui verrà svolta l’assemblea.
Avevamo già trattato l’argomento in un precedente articolo, specificando che per la modalità online dell’assemblea condominiale, è necessario prestare la dovuta attenzione a diversi accorgimenti:
- L’amministratore deve ottenere il consenso prima della riunione della maggioranza dei condomini (maggioranza delle teste).
- L’avviso di convocazione (predisposto dall’amministratore) deve indicare la piattaforma elettronica sulla quale si terrà la riunione (Zoom, Meet, etc.) l’ora e, anche se il legislatore lo ha omesso, la data della riunione.
- L’obbligo del verbale che deve essere redatto dal segretario e sottoscritto dal presidente e verrà poi trasmesso all’amministratore e a tutti i condomini con le medesime formalità previste per la convocazione (comma 6, art. 66 disp. att. c.c.): consegna a mano, fax, posta elettronica certificata o raccomandata.
Leggi l’intero articolo a questo link.
Nel caso invece, in cui si decidesse di convocare la riunione con modalità “in presenza”, bisognerà rispettare le regole sanitarie fondamentali per scongiurare il contagio, soprattutto considerata la contagiosità della nuova variante Omicron. Attenzione quindi a distanziamento, igienizzazione e mascherine (preferibilmente le FFP2).
Rendiconto condominiale: prorogato il termine per la presentazione
Con lo slittamento del termine dello stato di emergenza sancito dall’entrata in vigore del Decreto-Legge 24 dicembre 2021, n. 22, slitta anche la presentazione all’assemblea del rendiconto condominiale, ossia quella serie di documenti attraverso i quali l’amministratore di condominio presenta ogni anno i conti della propria gestione all’assemblea di condominio.
La sospensione riguarda, i rendiconti relativi alla gestione dell’annualità dal 1°gennaio 2020 al 31 dicembre 2020. I 180 giorni stabiliti dall’articolo 1130 c.c., cominceranno a decorrere dalla fine dell’emergenza sanitaria, quindi, ad eccezione di ulteriori slittamenti, il rendiconto condominiale andrà presentato entro il 27 settembre 2022.
Anche quest’anno dunque, l’amministratore redigerà il rendiconto condominiale annuale della gestione senza presentarlo in sede assembleare, ma consegnandolo a qualsiasi condòmino che ne farà richiesta.
Vaccinazione obbligatoria e green pass: le nuove disposizioni
Vaccini obbligatori anche per gli amministratori di condominio. È stata la seduta straordinaria del Consiglio dei Ministri del 5 gennaio 2022 a deciderlo.
L’obbligo è esteso a tutti i cittadini italiani e stranieri di età superiore ai cinquanta anni e quindi non solo agli amministratori ma anche ai condòmini, agli appaltatori, ai lavoratori (pensiamo, ad esempio, alla figura addetta al servizio di portineria dello stabile) che hanno raggiunto il cinquantesimo anno d’età. Sarà dunque necessario il Green Pass Rafforzato per l’accesso ai luoghi di lavoro a far data dal 15 febbraio prossimo nonché, anche per l’amministratore di condominio, aggiornare il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) e la documentazione relativa al trattamento dei dati personali nel caso di dipendenti.
Smart working: opzione o obbligo?
Più che un obbligo, lo definiremmo una raccomandazione rivolta a tutte le imprese private, tra cui gli studi di amministrazione condominiale. Si tratta di una nuova tipologia di lavoro, che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi due anni, basata su una diversa flessibilità ma non per questo meno efficace del lavoro così come lo intendevamo nell’era pre-pandemica. La circolare ministeriale promuove “il massimo utilizzo di modalità di lavoro agile da casa per le attività che possono essere svolte a domicilio”.
Resta valida la possibilità di accedere al luogo di lavoro in via eccezionale ed emergenziale.
Ricordiamo, in conclusione, che queste novità in tema di gestione condominiale sono valide fino al termine dello stato di emergenza del 31 marzo 2022, augurandoci, come tutti, che non vi saranno ulteriori proroghe.
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