28 Ott Feste in condomino: il regolamento e le linee guida
Fare rumore fino alle prime luci dell’alba con la musica ad alto volume e la voce degli invitati, ballare non curanti di chi dorme al piano inferiore, sono solo alcuni degli incubi che non vorremmo mai vivere, soprattutto se ad organizzare la festa non siamo stati noi. Ma mettiamo tu voglia organizzare una festa in casa tua in cui non si cade in nessun illecito e ci si diverte rispettando il prossimo. È possibile anzitutto grazie all’aiuto del tanto amato buon senso, che però non sempre corre in soccorso di tutti e che comunque, non basta. Per fortuna c’è il Codice Civile che ci aiuta a fissare delle regole fondamentali, soprattutto inerenti al rumore.
Il Codice Civile e il rumore consentito nelle feste in condominio
È l’articolo 844 del Codice Civile a determinare la soglia del rumore ammissibile e tollerabile. Tale soglia è valutata caso per caso dal giudice in base alle circostanze concrete e all’orario in cui l’immissione acustica viene prodotta. Secondo una stima generale possiamo dire però, che i tribunali sono orientati nel ritenere “intollerabile” il rumore che supera di 3 decibel il rumore di fondo proveniente dall’esterno dell’edificio (tetto, quest’ultimo molto facile da superare tenendo conto che le feste vengono organizzate prevalentemente di notte, quando il rumore per strada è di molto minore rispetto alle altre ore della giornata).
C’è da dire che se vai oltre i limiti consentiti dalla legge il reato commesso è quello di disturbo della quiete pubblica soltanto se il rumore viene avvertito da tutto il palazzo o dalla maggioranza dei condòmini. Se invece, a lamentarsi è soltanto un unico inquilino, magari situato sotto o accanto all’appartamento in cui si svolge la festa, allora si incorre in un semplice illecito civile che, in situazione estreme, porta a dover risarcire i danni.
Il rispetto della norma del Codice Civile non vale soltanto all’interno dei condomini, ma anche nel caso di feste private organizzate in una villa.
Tornando invece ai condomini, tema a noi caro, al di là dei limiti generali imposti dal Codice Civile, anche in questo caso, per i dettagli specifici, è necessario consultare il regolamento condominiale dove possono essere fissati ulteriori limiti e diritti.
Festa in appartamento
Per le feste in appartamento, partiamo subito col dire che non è necessario chiedere autorizzazioni né all’amministratore di condominio né agli altri condòmini.
Ovviamente, per quanto riguarda la possibilità di sforare in quanto a rumori generati durante la festa, è chiaro che più si sta all’interno dell’appartamento e non nelle parti esterne, come i balconi, meno ci sarà la possibilità di recare disturbo agli altri.
Se l’accesso alla festa privata è limitato agli amici e non a sconosciuti e non è previsto il pagamento di alcun biglietto, allora non ci sarà bisogno di pagare la Siae. Nel caso contrario, se la festa è organizzata in un bar o in un luogo pubblico sarà obbligatorio sostenere tale spesa.
Perché pagare la SIAE e di cosa si tratta?
La Siae è “la Società Italiana degli Autori ed Editori, è un ente pubblico economico a base associativa, preposto alla protezione e all’esercizio dell’intermediazione del diritto d’autore in Italia” (cit. Wikipedia).
Qui è chiamata in causa nel caso in cui l’organizzatore della festa chieda il pagamento del ticket; questo infatti significherebbe che l’evento è a scopo di lucro, per cui diventa necessario pagare l’imposta prevista dalla Siae per rispettare gli obblighi imposti dalla legge sul diritto d’autore.
Per quanto riguarda il tema delle autorizzazioni non richieste, oltre a non dover interpellare l’amministratore di condominio, non si deve nemmeno chiedere il permesso al Questore, dato che si tratta di una figura che entra in gioco solo quando il luogo della festa è accessibile al pubblico.
Breve inciso: di recente, la Cassazione ha deliberato che non deriva alcuna responsabilità per chi organizza un rave party in un luogo pubblico.
Si è rifatta infatti, all’articolo 17 della Costituzione che tutela il diritto di riunione nei confronti della generalità dei cittadini, al fine di permettere a tutti, riunendosi, di poter svolgere attività lecite, anche per scopo di comune divertimento o passatempo.
Festa in terrazzo
Nel caso in cui il proprio appartamento fosse troppo piccolo, è possibile organizzare le feste nel terrazzo condominiale in quanto il Codice permette a ciascun condòmino di utilizzare le aree comuni, purché si verifichino due condizioni.
Vediamole insieme.
La prima è che non bisogna fare uso delle parti comuni con uso diverso da quello a cui sono destinate (un esempio per tutti, per rendere l’idea: è vietato parcheggiare i motocicli nell’androne del condominio).
La seconda condizione riguarda la garanzia del “pari uso”, ossia la regola per la quale non bisogna impedire agli altri condomini di utilizzare anch’essi tali parti comuni. Certamente, grazie al famoso buon senso, tale regola non si riferisce a un impiego della stessa frazione del bene in contemporanea!
Va da sé, infatti, che la norma va seguita secondo la giusta elasticità, permettendo a tutti e allo stesso modo, di accedere a tale bene o parte comune. In fondo si tratta di poche regole e, come sempre, di molto buon senso… e il party è pronto per iniziare!
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